Tab Article
Nel 1984, Sven Ortoli e Jean-Pierre Pharabod pubblicavano "Il cantico dei quanti", salutato all'epoca come uno dei libri più fortunati sul difficile tema della meccanica quantistica. A un quarto di secolo di distanza, il paesaggio scientifico appare radicalmente cambiato: la manipolazione e l'osservazione dei singoli elementi quantistici (elettrone, fotone, ione, atomo o molecola) sono ormai operazioni facili e quasi banali. Idee improbabili sono oggi fatti concreti, così come è possibile fare esperimenti un tempo fuori dalla nostra portata. I risultati hanno confermato e amplificato gli aspetti più controversi della teoria dei quanti, aprendo la strada ad applicazioni tecnologiche rivoluzionarie come i computer quantistici. I due autori hanno il merito di spiegare concetti vasti e complessi in uno stile chiaro, rigoroso e divertente. Svelano un mondo, quello dei quanti, senza il quale non avremmo né Internet, né computer, né cellulari. E, infine, ne prospettano un altro al di fuori dello spazio-tempo, in cui i fotoni saranno probabilmente in grado di teletrasportarsi nel futuro. Un mondo di nuove frontiere teoriche e sperimentali che trascineranno il lettore in una fantastica, inesorabile realtà metafisica.